Quando un ex agente o dipendente può usare una lista di clienti della sua vecchia azienda per promuovere la sua nuova attività? Facciamo chiarezza su questo tema con un’analisi dettagliata.
Iniziamo con un principio consolidato: se non c’è un patto di non concorrenza, l’ex agente può fare concorrenza leale all’ex datore di lavoro, seguendo le stesse regole di qualsiasi altro concorrente. Tuttavia, ci sono limiti precisi su cosa può essere considerato leale e cosa no.
Ma quando l’uso delle liste clienti diventa concorrenza sleale? La giurisprudenza ha spesso sottolineato che le liste di clienti e fornitori sono un patrimonio aziendale di grande valore economico, anche se non sono considerate “informazioni segrete”. Questi dati rappresentano un asset fondamentale per l’azienda, frutto di investimenti significativi in termini di tempo e risorse.
Utilizzare queste informazioni per creare offerte che riproducono sistematicamente il contenuto delle liste costituisce concorrenza sleale perché viola informazioni riservate. Anche solo usare le liste per accelerare l’accesso al mercato è considerato concorrenza sleale. Non importa se i dati erano accessibili durante il rapporto di lavoro: un ex dipendente non può usare informazioni che vanno oltre la sua conoscenza professionale.
In pratica, per configurare concorrenza sleale, le informazioni devono essere un insieme organizzato e strutturato di dati, che superano la capacità mnemonica e l’esperienza di un individuo normale, costituendo una sorta di banca dati che dà un vantaggio competitivo al concorrente.
È stato chiarito che cercare di acquisire alcuni ex clienti è lecito, ma fare sistematicamente la corte agli ex clienti è illecito. Questo comportamento sistematico è visto come una violazione del principio di lealtà e correttezza commerciale.
Le liste clienti non sono generalmente note al di fuori del rapporto contrattuale esaurito, né facilmente accessibili ai concorrenti. Sono quindi proteggibili le informazioni su clientela e condizioni economiche praticate, come elenchi di clienti e fornitori, condizioni contrattuali, prezzi e preventivi delle trattative.
Questo è particolarmente rilevante oggi, con l’uso crescente dei sistemi informatici e la digital transformation delle imprese. Le aziende devono proteggere internamente le loro informazioni, come database e liste clienti, anche dal punto di vista informatico. Creare un sistema resiliente è essenziale per proteggere questi dati da accessi non autorizzati da parte di ex dipendenti o collaboratori.
Infine, è fondamentale che le aziende stabiliscano chiaramente quali informazioni intendono proteggere, formalizzando politiche interne che regolino l’accesso e l’uso dei dati aziendali. Questo non solo preserva il valore competitivo dell’azienda, ma garantisce anche il rispetto delle normative sulla protezione dei dati e sulla concorrenza leale.